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La centralità della tutela della persona, e con essa il diritto alla salute, suggeriscono un approccio critico-costruttivo alla normativa sulla responsabilità medica e sulle disposizioni anticipate di trattamento, in particolare sul consenso informato. In tale prospettiva, di là da qualsivoglia automatismo, emerge l'opportunità di una valorizzazione delle specificità del caso concreto; sì che la prestazione diviene un momento di «interpretazione» e non di «mera esecuzione» con conseguenze rilevanti sullo stato d'animo, sul senso di sicurezza e dunque sulla salute del paziente. La soluzione suggerita consente altresì la verifica dell'adeguatezza della normativa rispetto alla dilagante diffusione della tecnologia robotica in ámbito sanitario.